Ha superato le 3.000 presenze, il 50% in più rispetto al 2012, la seconda edizione di “Wooooow! Io e il Mio Futuro”, la due giorni di orientamento per gli studenti delle scuole secondarie novaresi organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Associazione Industriali di Novara in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Territoriale e la Consulta Provinciale degli Studenti, tenutasi il 25 e il 26 ottobre scorso nella Sala Borsa di Piazza Martiri, a Novara.
Sabato è stata la volta di una tavola rotonda d’eccezione "Food & Beverage: la qualità italiana", con relatori Oscar Farinetti, fondatore della catena Eataly, Giacomo Ponti, consigliere delegato della Ponti SpA di Ghemme e Fabio Leonardi, amministratore delegato di Igor srl, azienda novarese leader mondiale nella produzione di Gorgonzola.
Ha iniziato Oscar Farinetti «Siete la prima generazione del dopoguerra che farà fatica a trovare lavoro. Non dovete scoraggiarvi: è in periodi come questo che si tirano fuori le idee». La sua ricetta è semplice, almeno in apparenza: l’Italia ha cinque eccellenze, l’agroalimentare, il turismo, la moda ed il design, l’arte e l’industria di precisione. Vanno sfruttate - spiega - la burocrazia non ci aiuta e serve un cambio di mentalità». Chiede inoltre alla scuola di reintegrare l’educazione civica e introdurre ovunque quella agroalimentare. «I nostri prodotti di questo settore sono i più richiesti al mondo, eppure importiamo più di quanto esportiamo. Ci vuole un regolamento semplificato e bisogna dare alle tantissime specialità dei nostri territori, perché sono una ricchezza ancora troppo poco sfruttata».
«La fiducia deve partire da noi imprenditori»- ha spiegato in un appassionato intervento Fabio Leonardi, ad di Igor Gorgonzola. «Lo scenario è difficile, ma l’entusiasmo supera ogni ostacolo. Servono passione e sacrificio: anche se troppo spesso ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni preposte allo sviluppo commerciale, possiamo crescere. Ma la ricetta, non dimenticatelo, è il grande attaccamento al lavoro, lo spirito di sacrificio, la voglia di imparare e di crescere. Il prodotto made in Italy, quello vero, è molto ricercato all’estero, anche nei mercati emergenti: il compito di noi imprenditori è farlo bene, con rigorosi controlli sulle caratteristiche organolettiche, sulla qualità in generale e sull’aspetto igienico. È solo con la grande qualità che si può superare la dura sfida dei mercati mondiali».