Clima da stadio a Baveno, nell’elegantissima cornice dell’Hotel Dino, per Arturo Vidal, Andrea Barzagli e Giuseppe Marotta, presenti alla 29° edizione della “Castagna d’oro”, l’ambito premio che lo Juventus Club Mottarone ogni anno assegna ad un giocatore bianconero, andato quest’anno a Vidal, l’eroe dell’ultima vittoria in Champions League.
Aperitivo di benvenuto firmato IGOR GORGONZOLA, tra gli sponsor della serata, che ha proposto due corner di degustazione del “Gran Riserva Leonardi”, il new entry di Casa Igor, che sta risuotendo sempre più successo tra i gourmet per la cremosità ed il sapore inconfondibile.
«Bello, bella serata, bellissima festa - sono le poche parole che Vidal, visibilmente commosso, riesce a pronunciare -. Sono contento di essere in questo albo d’oro di campioni. Il primo è stato Platini, giusto?». Poi entra in sala, dove lo attendono cinquecento tifosi scatenati, ma corretti, ad applaudirlo. Al tavolo d’onore ci sono anche Barzagli e il direttore generale Marotta. È un mondo tutto in bianconero, ma stasera è diverso dal solito perché ci sono ospiti a sorpresa che nessuno si aspettava. Arriva suor Giovanna Saporiti, presidente della Igor Novara di serie A1 di volley femminile, al quale lo Juve club Mottarone consegna una targa con scritto: «Maestra di vita e di sport».
Con lei ci sono Fabio e Maurizio Leonardi, titolari di Igor Gorgonzola, e tante ragazze della squadra, oltre all’allenatore Luciano Pedullà, al general manager Enrico Marchioni, al responsabile amministrativo Fabrizio Zucconi ed alla team manager Paola Gatti.
C’è anche il presidente della provincia di Novara Diego Sozzani e l’assessore alla Formazione Antonio Tenace che accompagna Sergio Brio, vecchia gloria della Juve, presente già alle prime edizioni della «Castagna». Brio è venuto per la diretta del «Processo del lunedì» in collegamento tra Baveno e lo studio Rai. Enrico Varriale, premiato con il «microfono d’argento» non è presente, ma si fa sentire e vedere attraverso gli schermi. C’è un premio speciale anche per Barzagli, un pallone in argento. Marotta non ha dubbi: «Questo è un club tra i più importanti che abbiamo in Italia. I dirigenti sono persone genuine, lo zoccolo duro della tifoseria, meritano grande considerazione per quanto fanno e sono da prendere come esempio».
La Castagna d’oro è diventata per i giocatori bianconeri una specie di Oscar, un premio che li proietta nell’Olimpo della squadra torinese. E l’anno prossimo sarà il 30°, e già si parla di un’edizione speciale, di quelle che sicuramente non si dimenticheranno tanto facilmente.